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La comunità

P. Beppe Bertagna
p. Beniamino Guidotti
p. Beppe Lavelli
p. Giuseppe Riggio
P. Silaghi Florin

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L'Attualità

"Concedi, o Signore, che ogni nostra azione incominci da te e per tuo mezzo giunga a compimento"

È una comunità di gesuiti nata per cercare vie nuove di vita comune e apostolica.
Mossa dal desiderio di stare il più possibile vicino alla gente, dove essa vive e lavora.
E con al centro la lettura della parola di Dio, vissuta e annunciata. Congiunti con una comunità più ampia di famiglie, solidali tra loro e aperte alle necessità del territorio.


L'Esperimento

"Lo Spirito di Dio non ha oziato, ma ha lavorato nei cuori delle persone e nelle menti dei saggi.
Sta a noi ascoltare con maggiore attenzione e con immensa umiltà per riconoscere la voce del Signore dove non ci aspettiamo che essa possa essere ascoltata".

(Adolfo Nicolàs, superiore generale dei gesuiti)

Il nuovo stile di vita, questo nuovo "modo di procedere" tra la gente comune ha cambiato il nostro modo di pensare e comunicare, insegnandoci il loro linguaggio.
La riscoperta della nostra identità religiosa è diventata presto rilevanza apostolica, con un fruttuoso lavoro di (ri)evangelizzazione.
Abbiamo anche scoperto una verità, tanto lapalissiana quanto dimenticata: l'evangelizzazione si fa con il Vangelo – letto, studiato, testimoniato e annunciato.


La Nascita

"A Milano, in un'abitazione povera, in un quartiere di prima immigrazione, abbiamo iniziato la nostra ricerca comune di un rinnovato stile di vita. Al centro abbiamo posto la Parola di Dio, la preghiera, la spiritualità ignaziana, indirizzandoci verso i giovani, soprattutto non credenti. Stile di vita essenziale, oneri domestici condivisi, gratuità totale di ministeri, lavoro sufficiente per guadagnare il pane, immersione nel vivo del tessuto sociale, lavoro apostolico preparato ed eseguito insieme".

(Silvano, Filippo e Gaetano)

1978: D'accordo con i superiori, poco dopo la fine del Vaticano II, sotto la spinta dei fermenti culturali in atto, un gruppo di giovani gesuiti tentò un "terz'anno di probazione" (è l'ultima tappa della formazione gesuitica dove in un anno si vivono le esperienze fondamentali che vissero in amicizia i primi gesuiti) sperimentale: "Volevamo scoprire come essere uomini, credenti e gesuiti in tempi di rapidi cambiamenti, in una società sempre più scristianizzata e complessa".


Un Dono inatteso

"Furono costretti a cambiar casa, come noi, per insufficienza di spazio.
Il comune bisogno, strumento primo della Provvidenza, ci ha messi insieme".

L'affluenza crescente di gruppi e persone esigeva più spazio. Bisognava cambiare casa e iniziare qualcosa di più adatto alle nuove esigenze.
In questa seconda fase di ricerca è piovuto dal cielo un dono inatteso: "Conoscevamo una giovane coppia di volontari «missionari», Enrica e Bruno Volpi.
Era rientrata a Milano dopo otto anni di Africa, con quattro figli naturali e uno adottato. Decisero di continuare nel «primo mondo» ciò che di importante avevano capito nel «terzo mondo»".
Trovarono una cascina di periferia e tennero la porta aperta a chi altrove incontra, sempre e solo, porte chiuse.
Ben presto la loro casa fu piena, con persone di tutti i tipi: bambini senza famiglia, adulti emarginati e giovani "malati" di inguaribile idealismo.


La Cascina

"Chi sogna da solo è un illuso; chi sogna con altri realizza il sogno dell'altro, che alla fine capisce essere il sogno dell'Altro su di lui."

Nella periferia nordovest di Milano, a Villapizzone, c'era – e c'è ancora, anche se adesso ristrutturata dopo un incendio – una cascina grandissima del 1700.
Era al momento diroccata e inabitabile. Per di più era occupata da collettivi extra-parlamentari fortemente ideologizzati, da rivoluzionari e giovani scappati di casa, da clandestini e tossicodipendenti, ecc.
Previo contratto con il proprietario, con Enrica e Bruno Volpi, ci siamo aggiunti anche noi, abitando progressivamente gli spazi liberi.
Un po' alla volta i vecchi occupanti se ne sono andati e la cascina è rimasta tutta a nostra disposizione.
Si aggregarono di mano in mano altre giovani famiglie, con esperienza di volontariato nel terzo mondo, che desideravano vivere con la "porta aperta".
Da subito i Volpi con le altre famiglie che seguirono, e i Gesuiti fecero cassa comune: ogni famiglia versa liberamente quanto guadagna e prende secondo i suoi bisogni.
Si è scelto di vivere in solidarietà, sobrietà e apertura agli altri, con pieno rispetto della diversità e libertà di ciascuno, senza particolari regole, se non quelle imposte dalla realtà.
Ciò che sembrava utopia, diventò ed è realtà: nell'epoca del "villaggio globale", c'è posto anche per il "villaggio solidale".
Basta imparare a vivere con quello e, soprattutto, con quelli che la gente butta via! Questa è la via di umanizzazione.


Il Contesto

"Vedono che il Vangelo non è cosa da preti, ma per uomini normali, con forti impegni familiari, culturali, lavorativi e sociali".


La presenza della comunità è diventata per il quartiere una bonifica morale e un centro di aggregazione.
Soprattutto grazie ai bambini che fanno da amalgama e alle donne che sanno meglio farsi vicine ai problemi della gente.
In questa esperienza diversi leggono un segno di come si possa vivere i valori fondamentali dell'uomo in una società consumistica, dove la prima realtà che "si usa e getta" è l'umanità dell'uomo.
Vengono volentieri anche persone e gruppi estranei agli ambiti ecclesiastici come anche persone che svolgono un'opera di volontariato.


Dire la Parola

Dio è presente e vivo in ogni comunità umana, anche se noi non vediamo immediatamente come si manifesta e quanto è profonda la sua presenza.

(Adolfo Nicolàs, superiore generale dei gesuiti)

Molti giovani vengono ai nostri corsi biblici serali, tenuti qui e altrove.
Proponiamo, tra l'altro, un cammino di prima conoscenza del messaggio cristiano per chi è lontano dalla fede. Usiamo un metodo di catechesi narrativa, che segue fedelmente il cammino del vangelo di Marco, adatto ai catecumeni.
Il corso dura tre anni, con un incontro serale ogni settimana.
Il nostro scopo è portare le persone a scoprire la fede, per poi inserirle a impegnarsi, e con buon risultato, nelle loro realtà locali.


La Collaborazione

"Aiutare le persone a conoscere per gustare, discernere, decidere, amare e impegnarsi responsabilmente nel proprio ambiente, secondo le proprie capacità.
A trovare la collocazione nell'universo in cui siamo immersi.
Questa è la chiamata all'uomo."

Casa Capriolo a Selva di Val Gardena:

Durante i mesi estivi, con la collaborazione di altri, gesuiti e laici, teniamo diversi campi formativi per adolescenti, giovani e famiglie.

Le attività di Villa Capriolo sono diventate tra le più significative proposte a giovani e famiglie da parte dei gesuiti e loro collaboratori in Italia.


La vita è bella


"Sono i desideri profondi di tutti, che, più si soffocano, più emergono con forza."

Si vuole vivere in solidarietà e sobrietà e senza fanatismo le cose più semplici e necessarie: la comunicazione, la libertà e la disponibilità, con la gioia che ne deriva.

Con un respiro di sollievo, pur tra le difficoltà comuni a tutti, scopriamo sempre più che "la vita è bella".


Come arrivare

Auto


Via Mac Mahon fino a Piazza P. Castelli. Prendere Via Grosseto e dopo 200 metri siete in Piazza Villapizzone.

Passante
Ferroviario


Fermata 'Villapizzone' (sulla linea Milano/Novara e Milano/Gallarate-Varese), dopo il sottopassaggio girare a sx in Via Villapizzone.

Tram


Linea 12 Fermata 'Grugnola' lungo Via Console Marcello, entrare nel cancello dopo il numero civico 20.

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