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La Cascina

"Chi sogna da solo è un illuso; chi sogna con altri realizza il sogno dell'altro, che alla fine capisce essere il sogno dell'Altro su di lui."

Nella periferia nordovest di Milano, a Villapizzone, c'era – e c'è ancora, anche se adesso ristrutturata dopo un incendio – una cascina grandissima del 1700.
Era al momento diroccata e inabitabile. Per di più era occupata da collettivi extra-parlamentari fortemente ideologizzati, da rivoluzionari e giovani scappati di casa, da clandestini e tossicodipendenti, ecc.
Previo contratto con il proprietario, con Enrica e Bruno Volpi, ci siamo aggiunti anche noi, abitando progressivamente gli spazi liberi.
Un po' alla volta i vecchi occupanti se ne sono andati e la cascina è rimasta tutta a nostra disposizione.
Si aggregarono di mano in mano altre giovani famiglie, con esperienza di volontariato nel terzo mondo, che desideravano vivere con la "porta aperta".
Da subito i Volpi con le altre famiglie che seguirono, e i Gesuiti fecero cassa comune: ogni famiglia versa liberamente quanto guadagna e prende secondo i suoi bisogni.
Si è scelto di vivere in solidarietà, sobrietà e apertura agli altri, con pieno rispetto della diversità e libertà di ciascuno, senza particolari regole, se non quelle imposte dalla realtà.
Ciò che sembrava utopia, diventò ed è realtà: nell'epoca del "villaggio globale", c'è posto anche per il "villaggio solidale".
Basta imparare a vivere con quello e, soprattutto, con quelli che la gente butta via! Questa è la via di umanizzazione.